Si conclude con sentenza di assoluzione “per non avere commesso il fatto” il processo per uno dei ventiquattro soggetti imputati del reato, commesso in concorso fra loro, di devastazione in data 9 marzo 2020 alla casa circondariale di Siracusa.
La vicenda prese il via dalla sommossa operata all’interno dell’istituto penitenziario siracusano, a seguito delle restrizioni imposte dal primo decreto emesso dal presidente del consiglio dei Ministri che sospese, a tempo indeterminato, la possibilità di colloqui visivi tra i detenuti e i propri familiari; eventi per cui vi fu l’intervento anche delle forze di polizia esterne all’istituto penitenziario.
Per questi fatti, la Procura della Repubblica di Siracusa, a seguito delle comunicazioni effettuate dalla polizia penitenziaria di Siracusa e dal nucleo investigativo penitenziario regionale, espletando i relativi accertamenti compendiati da immagini di video sorveglianza da annotazioni di servizio ed altro, ha richiesto il rinvio a giudizio di 24 imputati.
In sede di udienza preliminare, espletata avanti al Gip del Tribunale di Siracusa, è stata stralciata la posizione di quattro imputati che hanno richiesto la definizione mediante le forme del rito abbreviato, mentre gli altri venti imputati sceglievano il rito ordinario
A seguito della camera di consiglio, il Gip aretuseo ha emesso rinvii a giudizio per 19 imputati, condanne per gli imputati giudicati in quella sede, ed infine una sola sentenza di non luogo a procedere “ per non avere commesso il fatto” nei confronti di G.D. Classe 1993, pregiudicato residente ad Avola, assistito dall’avv. Natale Vaccarisi, il quale ha fatto emergere fra le stesse annotazioni di Polizia giudiziaria redatte dagli organi investigativi, la totale assenza di responsabilità dello stesso soggetto, pertanto ne chiedeva il proscioglimento in sede di udienza preliminare.
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