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Avola, manipolazioni e possesso nelle relazioni sbagliate in scena al Garibaldi con “Amore nero”

Due pieces per la regia di Giannella Loredana D’ Izzia con le attrici Anna Passanisi e Arianna Vinci

Successo al Teatro Garibaldi di Avola per  “Amore Nero”, regia di Giannella Loredana D’ Izzia con le attrici Anna Passanisi e Arianna Vinci.

Quell’amore in cui è difficile capire come dobbiamo amare, quell’amore nato da buchi affettivi, da vuoti in cui si annida la malattia dello spirito. L’Amore Nero è un amore insano, una sabbia mobile che imprigiona, ingabbia, inghiotte: è la mancanza totale di empatia. E’ un luogo sabbioso e scuro dell’anima in cui è difficile distinguere il bene dal male” sottolinea D’Izzia

Lo spettacolo si nutre di due pieçes intense, dal ritmo teso, inquieto, talvolta serrato, incalzante. Due linguaggi poetici diversi, ma entrambi forti, audaci, sferzanti. Due pieçes sull’amore, ma  quell’amore fatto di gelosia, impregnato di possesso, come “ Nudo di Donna in un balcone” di Giuseppe Giardina, artista poliedrico e profondo che scava dentro una relazione macchiata e soffocata dall’ ossessione. Una relazione manipolatoria che invade i confini dell’altro e ne fa bersaglio e vittima, una relazione malata dalla quale è difficile uscire, difficile liberarsi.

Così come “ La donna senza nome” pieçe scritta da Clelia Lombardo autrice e poeta sensibile e attenta alle problematiche di quell’ amore che “ ti acchiappa a tradimento, che spinge la lingua nel cuore e te lo brucia…. L’amore che toglie l’aria, che intrappola e intossica il cervello” l’amore palude in cui è difficile distinguere il vero Amore dal suo riflesso malato.

La regista Giannella Loredana D’ Izzia porta sulla scena aspetti di relazioni drammaticamente mancanti, in cui spesso è la donna a subire conseguenze che la marchiano nel corpo e nell’anima.

Parole forti che si fanno vive in scena, diventano “carne ed ossa “ nel corpo e nella voce delle due interpreti Anna Passanisi e Arianna Vinci.

Uno spettacolo denso e palpitante, coinvolgente e diretto, sicuramente non facile, ma necessario per arrivare, nonostante tutto, alla consapevolezza, ad una chiara presa di coscienza, al coraggio di ribellarsi per uscire dalla nebbia tossica di un “Amore Nero “.

Lo spettacolo è stato promosso dal centro antiviolenza Doride.


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