“La coalizione di centrodestra si presenterà compatta alle prossime elezioni provinciali per la scelta dei presidenti che saranno scelti in modo da dare spazio anche alle sensibilità dei territori. Individueremo candidature condivise che siano rappresentative delle proprie comunità ed espressione dei valori del centrodestra”. Lo dichiarano in una nota congiunta i rappresentanti regionali delle forze politiche della maggioranza che governa la Regione (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Mpa e Nuova Dc). Ma a Siracusa, la domanda sorge spontanea, sarà così facile?
Giusto per sintetizzare. Fratelli d’Italia e Forza Italia da una parte, Mpa dall’altra: fronti opposti a Siracusa (e definire “gelidi” i rapporti sembra riduttivo); Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno presentato candidature contrapposte a Pachino mentre ad Avola al momento non sembra splendere il sole con dissidi interni tra le due forze politiche. E durante il Consiglio comunale aperto sulla Zona industriale a Siracusa, i deputati regionali e nazionali dei partiti di maggioranza non sono sembrati particolarmente coesi e uniti. Ma tant’è.
“Lunedì prossimo avremo una riunione a Palermo con tutti i segretari provinciali di Forza Italia davanti al coordinatore regionale – dice il coordinatore provinciale di FI Corrado Bonfanti – sarà l’occasione per valutare tutte le situazioni. È chiaro che bisognerà iniziare a metter mano subito e lunedì potremo avere indicazioni a livello regionale e definire le iniziative per la provincia. Durante i processi elettorali si può trovare la quadra rispetto a tante realtà locali, quindi auspico che sia l’occasione per ricompattare il centrodestra e trovare una candidatura condivisa. Poi, le strategie del partito devono essere condivise e quelle messe in atto da ciascun partito devono essere riviste in vista di una tornata elettorale importante, quindi bisogna ragionarci tutti insieme”.
Ci crede, Bonfanti, pur ammettendo le difficoltà e le tensioni in coalizione. Un po’ come per il coordinatore provinciale di Mpa Roberto Di Mauro, che in realtà sembrerebbe crederci un po’ meno: “il centrodestra dovrebbe ricompattarsi se vuole dare seguito al tavolo regionale. A Siracusa sarà tutto in salita, ma vedremo il da farsi. In questi giorni dovremmo sederci prima per valutare le mosse tra noi autonomisti e poi con gli alleati, altrimenti il rischio è di finire come a Pachino”.
Rispetto a Forza Italia, infatti, Mpa ha un alleato in più, anzi due: Francesco Italia e Michelangelo Giansiracusa. Entrambi non dispiacerebbero al leader autonomista Giuseppe Carta che li voterebbe per la presidenza dell’ente di via Roma ma – almeno per il momento – sono fuori dal centrodestra. E quindi tendenzialmente fuori dai giochi, se non si vuole nuovamente rompere un’alleanza più sulla carta che nei fatti. A meno che non si voglia dar credito al sindaco del capoluogo a cui si chiederebbe un passo deciso verso il centrodestra. Difficile
Promemoria: potranno votare e candidarsi a consiglieri provinciali solo i sindaci e i consiglieri comunali attualmente in carica con voto ponderato. Il presidente della provincia sarà eletto tra i sindaci della provincia il cui mandato scada non prima di 18 mesi dalla data delle elezioni. Il presidente resterà in carica per quattro anni e avrà la rappresentanza dell’ente.
“Da parte nostra c’è sempre stata una grande apertura – sono le parole del fiduciario provinciale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Costanzo – iniziando dal sindaco di Siracusa. E in tutte le amministrazioni abbiamo lavorato per le candidature dei nostri alleati. Adesso è chiaro che ci aspettiamo un sostegno da parte loro e trovare un nome condiviso che possa aggregare tutti. Rossana Cannata sta lavorando bene a fare il sindaco di Avola e non è interessata ad altri ruoli, mentre Michele Carbé potrebbe farlo, proprio perché sindaco di Buscemi, un comune piccolo, quindi potrebbe avere il tempo di dedicarsi alla Provincia. Ma pensiamo anche a nomi non nostri, come il primo cittadino di Francofonte Daniele Lentini, con il quale abbiamo un dialogo aperto. Noi non abbiamo mai fatto guerra a nessuno e non abbiamo problemi con gli altri”.
Non è proprio così, in merito alle fibrillazioni, ma proviamo a capire su quali comuni si muove il tavolo del centrodestra: Avola, Buscemi, Francofonte, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo, Portopalo, Priolo, Rosolini, Sortino. Da questi bisogna togliere Portopalo (non è ritenuta organica a FdI), Avola (proprio perché FdI la toglie dai giochi), Melilli (il sindaco è anche deputato regionale, troppi ruoli), Priolo (Pippo Gianni non ha il supporto). Restano Buscemi (difficile nonostante le parole al miele di FdI), Sortino (Mpa, difficile anche se non impossibile se dovesse toccare agli autonomisti), Noto (civico ma nel centrodestra e un po’ ambiguo nel posizionamento), Francofonte (plausibile per i tre maggiori “azionisti” del tavolo), Pachino, Palazzolo e Rosolini.
“Credo che dipenderà molto da due fattori – riflette il responsabile provinciale della Nuova Dc Salvo Andolina – il primo Regionale, come la capacità delle segreterie regionali di calare nei territori l’accordo quadro di ieri, il secondo, provinciale, relativo alla capacità dei deputati e segretari provinciali di “governare” i sindaci e soprattutto i consiglieri comunali presenti nei vari comuni della provincia. In tantissime realtà, infatti, gli eletti sono prevalentemente civici e qualcuno di “area” vicini a questo o quel partito, ma rispondono prevalentemente a logiche territoriali o comunali. Vedremo, ma non escludo che possano esserci ancora tante sorprese. Se dovesse toccare a noi e se il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, fosse disponibile, sarebbe un grande presidente”.
Insomma, il tempo stringe perché due mesi non sono tanti per trovare l’accordo e, come ammette il consigliere nazionale per Noi Moderati Peppe Germano, “non credo che sarà facile ma iniziamo a ragionare, appellandoci al buon senso di tutti. Il resto verrà da se“.
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