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Avola, grave atto di violenza. Cataudella: “disagio giovanile incontrollato, siamo in piena emergenza”

A quanto pare, nella stessa sera in cui è accaduto il terribile episodio una delle ragazze avrebbe insultato, colpito e spintonato (tanto da farla cadere a terra) anche un'altra giovanissima, sempre a favore di camera e sempre consapevole di essere filmata

Dopo l’aggressione violenta che ha subito una giovanissima adolescente sola e indifesa, da parte di  un “branco” di ragazzine accecate dall’odio e dalla rabbia, mentre il resto dei compagni “spettatori” la umiliavano riprendendo la scena con lo smartphone, ritornano puntualmente, come un orologio svizzero, sul mondo dei social le solite e sterili frasi fatte e di circostanza. La colpa è delle famiglie, della scuola, della società, la colpa è…” A commentare il deprecabile episodio accaduto nel fine settimana appena trascorso è Giuseppe Cataudella, docente, educatore e presidente di SuperAbili. Il suo è un invito alla presa di coscienza collettiva e alla successiva azione:

Dopo la fase dell’indignazione sui social ogni genitore, ogni educatore e insegnante, ogni volontario, cristiano e cittadino di questa comunità avolese, dovrebbe passare obbligatoriamente alla fase della vera azione, una fase in cui la formula chimica di questo specialissimo liquido amniotico della violenza (e non solo del bullismo o del cyberbullismo) potrebbe essere arginato o addirittura prosciugato. Quello che tutti abbiamo visto è solo la punta dell’iceberg di un disagio giovanile incontrollato fuori dalle famiglie, dalla scuola e da qualunque agenzia educativa. Siamo in piena emergenza, nessuna famiglia esclusa. Dobbiamo ritornare a chiederci, sempre con più insistenza dentro ogni famiglia, ogni scuola e ogni comunità educante, il perché dentro questo liquido amniotico adolescenziale continua a sopravvivere questa miscela esplosiva di bullismo tollerato o ridotto per qualcuno a semplice ragazzata. In altri termini bisogna domandarsi il perché di questa fragilità relazionale che continua a persistere e a nutrire la vita dei nostri cari giovani così a volte sprovvisti di un barlume di coscienza e di apparente umanità“.  

Cataudella lancia un accorato appello a tutti: “Credo fermamente che a queste nostre nuove generazioni di adolescenti vada trasmesso in ogni contesto e in ogni occasione un vero e autentico “alfabeto dell’essere e del bene” a partire dalla vita e dal rispetto incondizionato che si deve ad ogni essere umano. Condanno il gesto di violenza inaudita che questa dolcissima adolescente (lo intuisco dal suo volto) ha subito e mi auguro che gli autori di questo gesto siano adeguatamente sanzionati, ripresi e rieducati al rispetto che devono agli altri, alle loro famiglie, a sé stessi e all’intera comunità. A noi adulti ricordo che l’impegno contro ogni forma di violenza va affrontato in ogni spazio educativo, luogo di “costruzione di senso e di futuro”.

Nel frattempo emergono nuovo inquietanti retroscena in merito all’aggressione subita dalla 13enne M. a opera del “branco”, con il contorno di una platea divertita e indifferente. A quanto pare, nella stessa sera in cui sono accaduti tali fatti, una delle ragazze avrebbe insultato, colpito e spintonato (tanto da farla cadere a terra) anche un’altra giovanissima, sempre a favore di camera e sempre consapevole di essere filmata. A onor del vero va aggiunto, infine, che dopo l’aggressione di M., due coetanee si sono avvicinate per farle da scudo e permetterle di alzarsi.


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