Pochi giorni fa, nella sala Frateantonio, evento conclusivo della rassegna “Donne in cammino…per la libertà” promossa dal centro antiviolenza Doride con il patrocinio del Comune di Avola.
Una conferenza dedicata a un tema molto delicato, quello degli orfani “speciali”, gli orfani di femminicidio. I lavori sono stati coordinati dalla presidente Doride Tea Romano; al tavolo dei relatori Antonello Arculeo, psicoterapeuta e mediatore familiare e la psicologa Giulia Sferrazzo che hanno parlato degli strumenti adatti a dare una risposta competente e celere ai molteplici bisogni degli orfani speciali e a garantire il rispetto dei loro diritti, anche rispetto al nuovo contesto familiare.
Al centro dei lavori le attività del progetto Respiro (Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali) che coinvolge, oltre i centri antiviolenza, enti e associazioni in tutta Italia e che ha avuto avvio nelle regioni del Sud.
Il progetto è dedicato, oltre che ai figli sopravvissuti ai crimini domestici, anche ai soggetti loro affidatari e all’istituzione scolastica di riferimento, essendo anch’essi coinvolti dagli effetti derivanti dal reato e trovandosi a loro volta a dover gestire improvvisamente una situazione delicata sia da un punto di vista psicologico che pratico.
Si è parlato anche della presenza dei Centri per Uomini autori o potenziali autori di violenza di genere, un nuovo strumento previsto dall’ordinamento giuridico che offre la possibilità a uomini che vogliono modificare il loro comportamento violento di intraprendere un percorso psico-educativo di gruppo.
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