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Avola, donna con perforazione intestinale e un consenso informato incompleto: Asp condannata a risarcire 70 mila euro

La responsabilità è emersa chiaramente dalla relazione del Consulente Tecnico del Giudice

Nel giugno del 2015, la signora A.P. si è recata al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola a causa di dolori addominali e, dopo gli accertamenti del caso è stata ricoverata al reparto di Chirurgia Generale della stessa struttura con la diagnosi “screzio pancreatico”.

Dopo le cure del caso, a fine giugno 2015, la paziente si è nuovamente recata al Pronto soccorso di Avola per essere poi trasferita all’ospedale “Umberto I” di Siracusa dove le è stato eseguito un esame di “colangio-pancreotografia endoscopica retrogada” (Ercp) e, nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata ritrasferita ad Avola dove, però, i dolori addominali persistevano.

Eseguita una Tac d’urgenza, è stata riscontrata una “Perforazione post Ercp” per cui si è provveduto ad incannulare la via biliare principale e posizionare Stent in plastica. La paziente è stata trasferita, in seguito, all’ospedale Garibaldi – Nesima di Catania per le cure del caso, dove è stata sottoposta a vari interventi chirurgici.

La donna, dopo qualche anno, si è rivolta agli avvocati Antonino Campisi e Paolo Sirugo affinché venisse chiesta giustizia al Tribunale competente.

Con sentenza del 14 ottobre 2024 il Giudice ha accolto la richiesta dei legali della signora, riconoscendo la responsabilità dell’Azienda ospedaliera a causa dell’errore del medico che ha eseguito l’esame di Ercp e la responsabilità aziendale per avere sottoposto all’attenzione della paziente un consenso informato incompleto sulle possibili complicanze intra e post operatorie oltre che ad eventuali esami alternativi, ledendo in questo modo il suo diritto alla salute e alla completa informazione.

Per tale motivo l’Asp è stata condannata a risarcire 70 mila euro, anche perché la sua responsabilità è emersa chiaramente dalla relazione del Consulente Tecnico del Giudice. L’Asp di Siracusa, nel frattempo, ha proposto appello contro la sentenza emessa dal Tribunale Civile aretuseo.


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