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Avola, Fidapa alla scoperta dei due nuovi musei progettati da Silvia Coniglione

Ad Avola sono nati, grazie al mecenatismo di Silvia Coniglione, un museo dedicato alla Stazione e uno dedicato al laboratorio Finocchiaro

Fidapa sempre dalla parte delle donne che fanno impresa. Due luoghi della memoria, due nuovi musei progettati da Silvia Coniglione e apprezzati dalle socie di Fidapa che sono state guidate proprio dalla curatrice alla scoperta di questi due nuovi gioielli.   Coniglione  ha curato, infatti,  il  restauro e la raccolta dei materiali, in quanto
pianificatrice di un’operazione di archeologia industriale al neonato museo della stazione e al laboratorio di pasticceria Finocchiaro.
La mecenate ha voluto restituire alla comunità avolese l’ antico sito di impresa ferroviaria, il primo (1886), e il laboratorio di pasticceria del bar Finocchiaro di Avola, il secondo, unitamente alla raccolta minuziosa e puntuale di arredi, divise, mappe e orari, campanelli, lampioni e fischietti usati dai ferrovieri, ricette ingiallite con ingredienti nascosti, bilance, impastatrici, contenitori usati da Maria Chindemi, madre di Antonino Finocchiaro (1853), con
cui riesce veramente a rendere l’anima, il sudore, la fatica dei lavoratori, le cui storie rivivono nelle parole accorate e negli episodi che Silvia rispolvera, tenendo viva l’attenzione del gruppo, che ascolta e attivamente ricorda, che partecipa e aggiunge le proprie emozioni.
Ma come definire, o categorizzare, l’operazione storico-antropologica di Silvia. I suoi sono luoghi della memoria? Sicuramente, perché valorizzano fatti e professionalità della passata imprenditoria, ancora presente nella memoria e nel tessuto urbano della città di Avola – si legge nella nota diffusa da Fidapa –  Ma sono anche un “museo diffuso” di arte, mestieri e tecnica; un “museo delle tracce” , perché nei visitatori ed estimatori genera un rapporto fra memoria e territorio, fra spazio e tempo”.
Sono, in ogni caso, luoghi storici e simbolici, emblema di professionalità perdute, luoghi di risorse, cui attingere come fonti e per informazioni. Richiamando lo storico Pierre Nora, sono due luoghi densi di significati, dove si condensa e si conserva la memoria: due unità materiali e ideali, perché racchiudono, anzi cristallizzano, il passaggio di uomini e donne, di lavoro e potere, di impegno e di successo, che il tempo ha fatto diventare luoghi – simbolo, perché capaci di incrementare la memoria collettiva, sempre fluttuante, sempre emozionante, sempre ricca di rimandi e ricordi nelle visitatrici, che sono state catapultate nella lontana quotidianità della loro giovinezza.


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