Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota dell’ex presidente della Provincia regionale, Nicola Bono, sulla decisione del Consiglio comunale di Avola di procedere all’abolizione delle sepolture con diritto perpetuo.
“Sembra non ci sia limite alla finanza creativa dell’Amministrazione Comunale di Avola. L’ultima novità in tema di governo cittadino, è stata l’approvazione il 30 novembre 2023 della delibera di modifica del Regolamento di Polizia Mortuaria, che punta al raggiungimento dell’obiettivo di eliminare le concessioni cimiteriali con durata superiore ai 99 anni, ovvero le cosiddette “concessioni perpetue”, rilasciate anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 1975, n. 803. Era da anni che l’amministrazione comunale contestava a tutti i cittadini titolari di “concessioni perpetue” il diritto alla perpetuità, imponendo improbabili scadenze del diritto, del tutto illegittime, con il pagamento di migliaia di euro per il non dovuto rinnovo della concessione, ed addirittura il rifiuto, in varie occasioni, di tumulazione delle salme di cittadini deceduti, reclamando il preventivo versamento di somme di danaro di svariate migliaia di euro, a pagamento delle presunte concessioni scadute.
Un comportamento decisamente inaccettabile, e un disagio ancora più grave per i cittadini, costretti a trattare questi argomenti contemporaneamente al dolore per il decesso delle persone care. Dopo anni di questo andazzo, ecco che si alza l’ingegno dell’amministrazione e si decide l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, di una modifica del regolamento cimiteriale, che punta alla totale eliminazione delle “concessioni perpetue”. Così, con la modifica dell’art. 103 del Regolamento si dispone che “le concessioni a tempo determinato di durata eventualmente eccedente i 99 anni ovvero le cosiddette concessioni perpetue rilasciate anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 1975 n. 803, trascorsi 99 anni, dalla data dell’originaria concessione, sono trasformate in concessioni a tempo determinato novantanovennale e, pertanto, gli interessati aventi diritto devono provvedere al pagamento del relativo canone di rinnovo”.
Quindi non solo l’immotivata soppressione delle vecchie concessioni perpetue, ma addirittura una retrodatazione della loro scadenza, fatta risalire addirittura alla data del compimento dei 99 anni dalla data del loro rilascio. Una ottima soluzione per fare cassa, sulla base di una pretesa del tutto illegittima, il tutto a spese dei cittadini onesti, che negli anni fino al 1975 hanno sborsato ingenti somme per ottenere le concessioni che ora si vorrebbero azzerare.
Infatti, la norma del decreto del Presidente della Repubblica del 21 ottobre 1975, n. 803, che disciplina la materia, non è mai stata modificata e sancisce il mantenimento del diritto alla “concessione perpetua” a favore di tutti coloro che ne godono, con la possibilità che ne venga disposta la revoca “quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma, ove si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del Comune e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero”. Tale grave situazione di insufficienza del cimitero, della quale nella delibera non si parla, non esiste.
Nessun altro elemento, meno che mai il bisogno di fare cassa di un comune, possono determinare la perdita di tale diritto. Quindi, la modifica del Regolamento di Polizia Mortuaria del comune di Avola è del tutto illegittima, non essendo il Comune di Avola un organo legislativo che modifica le leggi dello Stato a suo piacimento. Pertanto i cittadini avolesi che sono titolari di “concessioni perpetue” e intendono mantenere tale diritto, hanno solo una cosa da fare, l’impugnativa della delibera n. 45 del 30 novembre 2023, pubblicata all’Albo pretorio dal 5 al 20 dicembre 2023, mediante ricorso, anche collettivo, da proporre avanti il TAR di Catania entro il 17 febbraio 2024″.
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