Il Film “Lupo la storia” diventa una mini serie. Il cine-racconto dell’autore e regista Corrado Di Rosa, basato su fatti realmente accaduti, nasce dalla volontà di accompagnare una proposta di legge contro il femminicidio. Tale proposta si trova sul tavolo della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal 2023 e porta le firme di Emanuela Petruzzelli e Corrado Di Rosa. Emanuela, sorella di Camilla Auciello, uccisa barbaramente nel 2011, è vittima a sua volta di violenza di genere in Codice Rosso dal 2016 . L’obiettivo dell’autore era scrivere un testo contro ogni forma di violenza; il filo conduttore è la battaglia contro la violenza di genere e il femminicidio, ma altre storie con temi come bullismo, mafia, pedofilia, randagismo si incastrano attorno al nucleo centrale.
“Le risorse per fare cinema in auto-produzione sono poche, qualche amico che crede nel progetto aiuta economicamente, ma le Istituzioni rimangono sorde e cieche, dove invece dovrebbero essere le prime a farsi carico di progetti innovativi che valorizzano il territorio e mettono in risalto la lotta sociale – si legge nella nota della produzione – Allora subentrano le Associazioni del territorio, La DRC Cinema di Avola, I Superabili Abili di Avola, l’Associazione Alloro di Noto e la G&A Agency di Siracusa, tutte realtà No Profit che si spendono credendo fortemente nel progetto“.
Il primo film “Lupo la storia”, realizzato con poche risorse economiche, mezzi di fortuna e tanto sacrificio da parte del regista e della produzione, è stato proiettato per tre serate, tutte sold out, al Cinema Odeon di Avola e ha ottenuto una lunga standing ovation.
Dopo le prime proiezioni, il film è stato accolto anche in alcuni istituti scolastici e si sono susseguiti incontri e tavole rotonde. Corrado Di Rosa, infine, ha deciso di continuare il progetto con almeno altri due capitoli, stavolta spostando l’attenzione su un altro spinoso tema, la vittimizzazione secondaria. “Il film Lupo mette in guardia su come sia facile assecondare l’istinto della risposta alla violenza con altrettanta violenza, ma mentre vendicarsi con la forza promuove una cultura dell’odio, educare genera una cultura del rispetto. Dalla storia abbiamo imparato anche che un aggressore difficilmente si ferma al pensiero della pena che lo attende, specialmente se proveniente da ambienti culturalmente poveri e degradati. Educare alla non violenza è una sfida che riguarda tutta la società, nessuno escluso“.
“Lupo” , dunque, diventa una serie interamente girata nel sud est siciliano sempre da Corrado Di Rosa, poliziotto in quiescenza (vittima del dovere della criminalità organizzata) e diventa anche una bella vetrina per il territorio. Parte del ricavato del primo film è stato devoluto all’associazione Superabili di Avola per l’acquisto di un minibus.
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