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Avola, niente assistenza per gli studenti con disabilità, famiglie puntano il dito contro il Libero Consorzio aretuseo

Le famiglie degli studenti disabili e la società civile tutta auspicano, a questo punto, un "dietrofront" che eviti un braccio di ferro legale o giudiziario, anche con l'intervento del Garante e delle Associazioni a tutela dei diritti dei disabili

Una mancanza che di fatto preclude il diritto allo studio. Un gruppo di studenti con disabilità avolesi, appoggiato dalle famiglie, chiede che sia ripristinato il servizio di assistenza (asacom, trasporto e igiene), fino ad ora erogato dal Libero Consorzio Aretuseo, al fine di potere frequentare un corso regionale di “addetto amministrativo segretariale”  in un ente formativo accreditato e finanziato dalla Regione Siciliana.

Il Libero Consorzio aretuseo, infatti, per garantire questo diritto speciale allo studio post diploma agli studenti disabili anche universitari, ha attinto da fondi regionali che l’ente pubblico  ha assicurato, anche per fronteggiare tali esigenze speciali. La situazione sembra essere drasticamente mutata adesso.

Da quest’anno, a quanto pare, il Libero Consorzio Comunale di Siracusa che finora vantava l’onore di essere uno dei pochi, se non addirittura l’unico ente, a livello regionale, a garantire tale diritto agli studenti disabili, ha deciso di rinunciare a priori a questa lodevole “best practies” amministrativa, sintagma usata nelle migliori organizzazioni aziendali e governative, semplicemente, per non avere rogne, così livellandosi alle peggiori e biasimevoli pratiche in uso, in nome del risparmio sulla pelle dei più deboli e bisognosi” afferma Davide Manganaro, papà di uno dei ragazzi.

Le famiglie degli studenti disabili e la società civile tutta auspicano, a questo punto, un “dietrofront” che eviti un braccio di ferro legale o giudiziario, anche con l’intervento del Garante e delle Associazioni a tutela dei diritti dei disabili. “Di guerre ce ne sono troppe in giro. Per favore, risparmiateci quella agli studenti disabili che nonostante tutto vogliono studiare e ripetere le belle esperienze formative finora concluse con tanti sacrifici” conclude Manganaro.


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