I deputati regionali Carlo Gilistro (M5S) e Antonino De Luca (M5S) questa hanno visitato ieri i Pronto Soccorso degli ospedali Di Maria di Avola e Umberto I di Siracusa. Un doppio sopralluogo che rientra nell’attività della Sottocommissione Pronto Soccorso, in seno alla Commissione Salute dell’Ars.
I due esponenti cinquestelle hanno visionato i locali e le attrezzature, verificando condizioni e turni di lavoro insieme ai dirigenti medici. “Ad Avola abbiamo riscontrato una situazione nel complesso positiva. Servirebbe maggiore personale nel Pronto Soccorso, soprattutto per evitare che vi siano aree inutilizzate a dispetto degli spazi oggettivamente disponibili”, hanno detto Gilistro e De Luca al termine della visita ispettiva. I due deputati hanno suggerito alla direzione un percorso di rafforzamento del P.S. del Trigona di Noto, parte dell’ospedale riunito Avola/Noto.
Diversa la condizione del Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. “Per struttura e carenza di personale, purtroppo ancora oggi ancora la situazione è disastrosa. E questo nonostante l’impegno e la capacità profusi da medici, infermieri e OSS chiamati ognuno a fare almeno per tre. A breve – annunciano Gilistro e De Luca – incontreremo il direttore generale dell’Asp di Siracusa. Apprezzabile il cambio di passo che ha cercato di imprimere con i suoi primi atti da manager della sanità siracusana, segno di rottura rispetto al recente e immobile passato. Ma ogni buona intenzione si vanifica se il reparto di emergenza non verrà trasferito nel più breve tempo possibile, come ci è stato garantito, nei nuovi e più adeguati locali. Resta il nodo carenza di personale, ma apriamo un credito di fiducia verso le annunciate nuove immissioni in servizio”.
Carlo Gilistro ha poi rilanciato la necessità di “una virtuosa alleanza tra medicina ospedaliera e medicina del territorio. Troppi ancora sono gli accessi al PS di codici bianchi e verdi che finiscono per ingolfare un sistema già in cronica sofferenza. Va rilanciato sul territorio il ruolo di pediatri di libera scelta e dei medici di famiglia. Liberiamoli dalle scartoffie e dalla burocrazia e permettiamo loro di tornare a fare i medici clinici, in modo che i pazienti possano tornare ad avere fiducia nel proprio medico e togliere così pressione sui Pronto Soccorso”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni