Grande festa ad Avola per la promozione in Eccellenza arrivata domenica dopo la vittoria 1 a 0 sulla Polisportiva Gioisa. A distanza di due giorni è tempo di bilanci e ringraziamenti.
A parlare sono Andrea Germano, attaccante andato in doppia cifra, il dirigente Vincenzo Vitanza.
“È stato un anno intenso – ha detto l’ex calciatore di Siracusa, Palazzolo e Noto – fatto di sudore e sacrifici. Siamo partiti con un sogno chiamato Eccellenza e siamo riusciti a trasformarlo in realtà. Un gruppo solido e compatto dentro e fuori dal campo, dove ognuno ha rispettato il suo ruolo ed ogni scelta fatta dal nostro mister. Personalmente sono soddisfatto della mia stagione, nonostante gli infortuni che hanno caratterizzato il mio finale di stagione sono arrivato nuovamente in doppia cifra ma soprattutto ho aiutato la squadra che per me rimane sempre la cosa più importante! Grazie a tutta Avola per il sostegno instancabile che ci hanno dato giorno dopo giorno, li porterò sempre nel mio cuore”.
Per Vincenzo Vitanza, invece, il “giorno dopo è bellissimo perché ti fermi a pensare a svariate cose,a tutti i momenti di sacrificio,a tutti gli affetti trascurati ed anche a tutte le malelingue che non mancano mai”. Tanti i ringraziamenti. “Una società meravigliosa e sempre presente, pronta a gestire e curare ogni minimo dettaglio. Un direttore sportivo che ha fatto 5-6 mansioni…dalle distinte gara a lavori da magazziniere: Peppe Angelica! Uno staff tecnico e medico professionale fatto da grandi uomini. Un mister, Attilio Sirugo, che ha dedicato 9 mesi della sua vita per 24h al giorno per far si che la sua Avola tornasse in Eccellenza. Un gruppo di giocatori ma soprattutto di uomini veri. Ringrazio pubblicamente il nostro capitano, avolese doc che più di tutti ha voluto esserci e regalare questo sogno alla sua città: Ivan Caldarella. Una tifoseria a dir poco incredibile non sto esagerando anzi forse incredibile non è il corretto aggettivo poiché riduttivo. I magazzinieri ed il nostro fotografo Peppe Bpm Nastasi.Persone squisite che hanno fatto un lavoro immenso. Grazie a tutte queste persone per essere stati gli artefici principali della nostra storia”.
“Io – aggiunge Vitanza – ho dato tutto me stesso, facendo in 9 mesi di tutto. Quando la società aveva bisogno ho risposto presente. L’ho fatto mettendoci il cuore come ogni cosa che faccio ed Avola mi ha ripagato con tanto affetto. Finisce qui la mia prima esperienza nel mondo del calcio a 11. Dedico questa vittoria a mio padre che da lassù mi accompagna sempre,a mia madre e mia moglie per tutto il tempo sottratto loro”.
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