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Contro la violenza sulle donne e la prevaricazione del narcisista, la ricetta dell’esperta: “L’amore per sè stesse”

L’intervista in studio con Tea Romano, presidente del centro antiviolenza Doride di Avola, e Aurelia Spagnolo, psicoterapeuta

I numeri di accessi sono sempre gli stessi, quelli delle vittime – a livello nazionale – pure. Un equilibrio talmente paradossale da non sembrare reale. Eppure lo è. Di questo, e di molto altro, si è discusso questa mattina, durante un’intervista in studio con Tea Romano, presidente del centro antiviolenza Doride di Avola, e Aurelia Spagnolo, psicoterapeuta.

Loro, lavorando su un territorio di non grandissime dimensioni, conoscono bene la dinamica della violenza e della prevaricazione. Ma, purtroppo, conoscono anche lo stigma, la vergogna e la cultura vecchia del “lavare i panni sporchi in casa”. Motivo, quest’ultimo, che rende i numeri di accesso al centro, anche solo per un consiglio o un consulto, sempre identici negli anni. Eppure la violenza esiste e persiste, frutto di una cultura patriarcale che negli anni continua a essere tramandata dagli uomini, a volte anche dalle donne, e – forse inconsapevolmente – da coloro che tentano di imitare le dinamiche di potere piuttosto che contrastarle. Oggi, più che mai, oggi, 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, è necessario tenere alta l’attenzione su questo tema. Non basta focalizzarsi su numeri e statistiche: bisogna analizzare anche i profili delle personalità spesso responsabili della prevaricazione, come i narcisisti, e, in particolare, i narcisisti patologici.

Ma chi è il narcisista? A rispondere è Aurelia Spagnolo la quale, sgomberando il campo dai luoghi comuni che rimbalzano sui social spiega: “il narcisista è un uomo insicuro, che ha avuto un’infanzia complicata e ha un handicap nei rapporti. Riconoscerlo inizialmente è difficile perché si presenta benissimo, ma poi con il tempo viene fuori la sua vera natura. Lì nascono i problemi”. Difendersi non è facile, perché le barriere bisogna trovarle dentro sé stesse. Ma il narcisista punta sempre le donne più fragili, ed ecco così che il miscuglio diventa una bomba a orologeria, qualche volta letale.

I nomi di Stefania Noce, Eligia Ardita e Giulia Cecchettin ce lo ricordano. Storie e volti che non devono mai essere dimenticati. Perché, come recita una frase diventata simbolo: “Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima. E se non torno… distruggi tutto.”


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