Gli istituti di Vigilanza privata sono pronti a fare la loro parte nell’implementazione dei livelli di sicurezza di alcuni siti strategici, a cominciare dagli ospedali e dai pronto soccorso, teatro di sempre più frequenti aggressioni ai danni del personale medico e infermieristico. Ultimo in ordine di tempo l’increscioso episodio accaduto all’ospedale Di Maria di Avola dove ad essere aggrediti sono stati un soccorritore del 118 e alcuni operatori sanitari.
A lanciare la proposta di una sinergia tra la Vigilanza Privata e Forze dell’Ordine sono le associazioni maggiormente rappresentative del settore, Ass.I.V., ANIVP, UNIV, Legacoop Produzione e Servizi che ipotizzano la creazione di una cabina di regia unica, in grado di coordinare le attività di sicurezza.
“La carenza strutturale di organico tra le Forze dell’Ordine impone un miglior coordinamento e una maggior cooperazione tra pubblico e privato – spiega la presidente di Ass.I.V, Maria Cristina Urbano -. Si tratta di un percorso per step, il primo dei quali deve essere l’introduzione all’interno delle aziende ospedaliere della figura del Security Manager, il cui compito è quello di mappare le criticità ed effettuare un’analisi accurata dei rischi. Dopodichè si deve procedere in direzione di un affiancamento tra operatori di vigilanza privata e forze di pubblica sicurezza, in un’ottica di sinergia che potrà portare anche ad una progressiva sostituzione degli agenti di polizia, per un loro impiego sul campo, nelle strade delle nostre città”.
“Questo sistema – aggiunge il presidente di ANIVP, Tullio Mastrangelo – consentirebbe allo Stato da un lato di porre un argine al dilagare del fenomeno della violenza negli ospedali, che tra 2020 e 2022 ha visto un’impennata dei casi di violenza, circa seimila, ai danni del personale sanitario. Dall’altro consentirebbe un risparmio alle casse dell’Ente pubblico, dato che le procedure per indire i concorsi e assumere nuovi agenti di Polizia, oltre ad essere complesso, sono estremamente lunghi e onerosi, rispetto al coinvolgimento di professionisti (Guardie Giurate) già formati, oggi in forza agli Istituti di Vigilanza”.
“Siano disponibili ad un confronto con tutte le parti interessate – conclude il Presidente di UNIV, Annamaria Domenici – purché qualunque iniziativa propugnata per promuovere una partnership pubblico-privato nell’ambito dei servizi di sicurezza rappresenti l’occasione per porre all’attenzione delle stazioni appaltanti gli aspetti legati al riconoscimento dei livelli retributivi stabiliti dal CCNL di categoria e un corretto impiego del personale in questi servizi che già oggi è riservato alle Guardie Giurate ma vede diversi presidi ospedalieri provvedere con addetti al controllo accessi o portieri.”
“L’utilizzo della vigilanza privata in sinergia con la pubblica amministrazione– aggiunge Andrea Laguardia Direttore Legacoop Produzione e Servizi- è uno degli esempi migliori di come pubblico e privato possono lavorare insieme con l’obiettivo di rendere i servizi pubblici più efficienti a vantaggio dei cittadini. In questo caso, inoltre, la sinergia è indispensabile per poter intervenire con velocità nella risoluzione di un problema drammatico che rende sempre più difficile lavorare nelle strutture sanitarie. Siamo a disposizione del Governo
e delle strutture sanitarie per individuare, da subito, strategie rapide d’intervento”.
Le associazioni hanno inviato al Ministro della Salute e al Ministro dell’Interno una nota tecnica per esprimere altresì la necessità che le associazioni di comparto siano partecipi “dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitari” istituito dalla legge n. 113 del 2020.
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